mercoledì 21 marzo 2018

Nel nome di Ishmael (Giuseppe Genna)


Titolo: Nel nome di Ishmael.
Autore/trice: Giuseppe Genna.
Editore: Mondadori.
Nel nome di Ishmael. Devo dire che questo libro è stato fra i più pesanti mai letti nel ciclo della mia vita, e non intendo positivamente. E’ stato un processo quasi lento, ma veloce per il piacere di togliermelo. Sapete quando volete andare avanti per vedere, quanto meno, la fine, sperando che sia degna di un libro Thriller? Ecco. E’ proprio così che è andata, tralasciando però il fatto che non mi ha soddisfatto nemmeno la fine. Nel nome di Ishmael è un thriller che tratta di una “presenza”, che - come annuncia anche il libro o le continue frasi “Ishmael è grande” - non è fisicamente uomo, o animale, o una cosa: pare essere un Dio di un gruppo di credenti che fa delle azioni che possiamo chiamare Riti, per non si sa cosa. I riti sono piuttosto violenti, dalle robe sadomaso, all’uccisione di bambini, a politici. I protagonisti del libro sono due ispettori di polizia, uno, però, che racconta la scoperta di Ishmael nel 1962, quando muore anche Enrico Mattei - e si chiama Montorsi - mentre l’altro - Lopez - racconta le sue vicende nel 2001. Si capirà, leggendo, che ci saranno anche altri soggetti nascosti, come l’Americano, ovvero un praticante di Ishmael, ed il Vecchio, che è contro e quindi vuole uccidere sto Americano. 
Penso che, una storia del genere, poteva essere strutturata in modi migliori. Ad esempio, trovo che molti capitoli siano privi di senso e connessione con tutta la storia, che sinceramente, che Maura - la moglie di Montorsi - si scopi un altro, che non ami più il marito, delle sue scopate con Luca, che il bambino che porta in grembo non si sa se sia suo o del marito, delle sue crisi, a me frega poco. Per poi, alla fine, ucciderla senza un perchè, e chi è stato ad ucciderla? Boh. Si sa solo che voleva scappare con questo Luca, poi improvvisamente Montorsi se la ritrova morta con un buco in testa a Bescapè, se non erro, per affliggergli una ferita, come Arle gli aveva detto. 
Detto questo, tutto questo malloppo di libro - 541 pagine - non ha una fine, perchè essendo una credenza uguale al cristianesi, buddismo, evangelismo e qualsiasi altra religione, i credenti di Ishmael riprenderanno con lo stesso rito senza un motivo principale.
Su una scala da uno a dieci, do una votazione di quattro. 
Fatemi sapere le vostre opinioni!

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